Sacrificio, umiltà, cattiveria agonistica – Tommaso Sabatini

Questa settimana i protagonisti del nostro focus sono i GIOVANISSIMI REGIONALI, allenati quest’anno da TOMMASO SABATINI, reduce dall’esperienza di alcuni mesi con la JUNIORES REGIONALE ÉLITE dello scorso anno. Dopo 13 giornate il nostro gruppo dei classe 2010 è 12° in classifica con 14 punti, frutto di 4 vittorie e 2 pareggi. Dopo un ottimo avvio con 2 successi all’esordio con Foiano, quarta forza del campionato, e Poggio a Caiano i giovani lupacchiotti hanno avuto qualche difficoltà per poi riprendersi nelle ultime settimane con 2 vittorie in 3 partite, l’ultima per 2-0 in casa contro l’Arezzo Football Academy. E noi partiamo proprio da qui per fare due chiacchiere con mister SABATINI su quanto fatto finora, qualche aneddoto da spogliatoio e cosa ci si aspetta dai prossimi mesi.

Nell’ultimo weekend è arrivata la vittoria sull’Arezzo F.A., qual è stata la chiave del match?

«Il fatto di essere sempre stati in possesso della palla, siamo stati poche volte impensieriti se non da alcune punizioni e qualche loro azione nei primi 7/8 minuti di gioco».

Sotto quale aspetto ti è piaciuta di più la squadra?

«Domenica scorsa ho visto una gestione della palla in maniera più razionale e meno frenetica rispetto al solito».

All’orizzonte, invece, c’è la trasferta con l’Olmoponte, che avversario è e cosa chiederai ai tuoi ragazzi?

«L’Olmoponte sono una squadra ostica, hanno tanta fisicità e sono dotati di buona tecnica, hanno fatto 22 punti e non sarà una passeggiata la trasferta che ci aspetta, ma noi andremo là per fare punti consapevoli delle nostre certezze che man mano stanno aumentando».

Facciamo un passo indietro, quest’anno nuovo gruppo, nuova sfida per te…

«Affrontare il campionato regionale per me è motivo di orgoglio e soddisfazione, ma ci sono oneri e onori in questo tipo di esperienza, vivo la settimana in funzione della partita della domenica, è il mio pensiero fisso 24 ore al giorno: preparo gli allenamenti, modifico gli allenamenti, preparo le varie situazioni che si possono verificare in partita e grazie al prezioso contributo di Roberta quest’anno ho la fortuna di avere il video della partita la domenica sera così che ritaglio dei video da far vedere ai ragazzi il martedì quindici minuti prima dell’inizio della seduta. È una bellissima esperienza, anche se molto dispendiosa».

E ora un primo bilancio di questi mesi, come ti stai trovando e a che punto è la crescita della squadra?

«Parlando in maniera numerica posso dire che ci manca qualche punto in relazione alle prestazioni offerte, 17 punti erano più che meritati, però come dico spesso ai ragazzi “il tappeto rosso non ce lo stendono, i punti vanno fatti con le nostre forze”. Invece parlando di crescita posso dire che vedo tanto lavoro fatto e assorbito dai ragazzi dall’anno scorso. I principi di gioco sono rimasti invariati però si parte da una base tecnica più alta. Sicuramente dobbiamo migliorare sotto alcuni aspetti ma ci stiamo lavorando duramente in allenamento».

Cosa ti ha stupito di questo gruppo e qual è la loro miglior qualità?

«Sono un gruppo che ha capito l’importanza dell’allenamento come mezzo unico per creare la prestazione della domenica, non saltano mai una seduta. Ci sono dei ragazzi che per motivi scolastici fanno un allenamento con i più grandi del 2009 in modo da restare allineati al resto del gruppo».

Quando invece ti fanno “arrabbiare”?

«Vorrei che avessero sempre lo stesso atteggiamento che abbiamo avuto a Montepulciano o a Foiano durante la partita. Sacrificio, umiltà, cattiveria agonistica e saper colpire quando abbiamo l’occasione. Quando tutto questo non accade mi arrabbio».

Chi è il più estroso? E quello che va stimolato maggiormente? Avete qualche rito scaramantico prima di ogni partita?

«Abbiamo diversi gioielli che tante squadre non hanno. In generale cerco di stimolare tutti cercando di tirare fuori il meglio da ogni ragazzo. Dopo il riconoscimento da parte del direttore di gara rientriamo negli spogliatoi, ci diciamo due parole e ci carichiamo con un urlo liberatorio».

Quale obiettivo vi siete dati?

«L’obiettivo è la salvezza, se riusciamo a raggiungerla in maniera tranquilla sarei più contento (sorride)».