Sabato scorso nell’anticipo contro l’Atletico Maremma, vinto in rimonta, FRANCESCO BARTOLOZZI ha segnato il suo primo gol in amaranto, una splendida punizione che è valsa appunto il definitivo 2-1. Arrivato nella finestra di mercato di dicembre, il nuovo centrocampista amaranto si è subito inserito alla grande nello scacchiere disegnato da LUCCHESI, divenendo ben presto un’interprete importante che il tecnico montelupino può alternare senza pensieri con gli altri componenti del reparto.
Classe 1996, Bartolozzi è cresciuto calcisticamente nel Poggio Seano, con trascorsi nello Sporting Arno, Prato e Sestese prima di approdare a Signa, dove ha vissuto sette stagioni in Prima Squadra vestendo 153 volte la maglia ‘canarina’ con 28 reti all’attivo, disputando 6 campionati di Eccellenza dopo aver vinto quello di Promozione. Nell’estate del 2022 passa poi al Castelfiorentino, collezionando altre 17 presenze in Eccellenza, mentre la stagione successiva la gioca tra Quarrata in Promozione (9 ‘gettoni’) e Firenze Ovest in Eccellenza (18 gare e 5 gol), dove nel 2023-’24 mette insieme altre 31 partite con una rete. Nella prima parte della stagione in corso aveva invece cominciato in Promozione con il Viaccia.
Sabato scorso avete forse raggiunto il punto più alto della stagione, battendo una delle big del campionato come l’Atletico Maremma…
«Sì direi che la partita di sabato era di fondamentale importanza per noi per continuare a credere nei play-off, poiché se non avessimo fatto 3 punti probabilmente sarebbe stato difficile poi raggiungere quel traguardo, con i 3 punti conquistati siamo ancora lì a lottare per un obiettivo importante, che per la qualità della squadra è alla portata. C’è ancora più soddisfazione per aver battuto una squadra forte come l’Atletico Maremma, che anche sabato ha dimostrato valori importanti».
E la gara non si era nemmeno messa bene…
«Eh sì, non era iniziata nel miglior modo possibile, andare sotto dopo un minuto avrebbe tagliato le gambe a tante squadre, al contrario noi abbiamo cercato da subito di fare il nostro gioco e anche nel primo tempo abbiamo avuto il predominio del campo senza concedere grosse occasioni a loro, poi nei primi venti minuti della ripresa abbiamo cambiato marcia e abbiamo ribaltato il risultato, e dopo abbiamo gestito direi bene il vantaggio fino alla fine».
Raccontaci un po’ il tuo gol, cosa hai pensato prima di calciare la punizione?
«Sul mio gol devo dire che ho aspettato di vedere come mettesse la barriera il portiere avversario, e ho notato che aveva lasciato uno spazio esterno alla barriera, ho solo pensato a far girare la palla in quello spazio ed è andata bene perché la palla è passata proprio di lì».
Adesso vi attende una trasferta insidiosa, ma in cui sarà importante fare punti per continuare a coltivare il sogno play-off…
«È ovvio che in queste ultime 5 partite noi dobbiamo fare più vittorie possibili, domenica è una partita da vincere, siamo consapevoli che ci aspetterà una partita difficile contro una squadra che deve salvarsi e che gioca in casa, dovremmo fare un’altra partita importante per portare via 3 punti da là».
Facciamo un passo indietro, cosa ti ha portato a Montelupo?
«Venivo da una situazione particolare e da un ambiente dove non mi trovavo molto bene, avevo bisogno di un altro tipo di esperienza e grazie anche alla conoscenza di alcuni dei miei compagni con cui ho giocato insieme anni passati mi hanno consigliato di venire a Montelupo, e devo dire che è stata una scelta azzeccatissima, mi trovo benissimo con i compagni, con lo staff e con la società».
Raccontaci un po’ quali sono le tue caratteristiche…
«Sono un centrocampista a cui piace impostare l’azione, ma cerco di abbinare le due fasi nel modo più equilibrato possibile».
Com’è Lucchesi come tecnico?
«Col mister mi trovo bene, lui è un allenatore giovane con grande entusiasmo, seppur già con diversi anni di esperienza e si vede, è un allenatore molto preparato tatticamente e uno che studia bene l’avversario prima di ogni partita, andare in campo con un’idea ben precisa è una cosa che aiuta tanto un giocatore, poi mi piace il rapporto che ha con noi giocatori, sempre disponibile al dialogo e al confronto, qualità che al giorno d’oggi pochi allenatori hanno, te lo dico per esperienza».
C’è un compagno con cui hai legato maggiormente?
«Un po’ con tutti, anche se ci sono alcuni con cui ci conosciamo da anni che sono Alessio Alicontri, Andrea Lensi e Lorenzo Torrente».
C’è qualche aneddoto divertente dello spogliatoio che si può raccontare? Chi invece si fa sentire di più quando c’è bisogno di dare la carica?
«Siamo una squadra che nello spogliatoio scherza e ride tanto, ma che poi riesce in poco tempo a concentrarsi sull’allenamento e sulla partita. Non c’è uno in particolare direi, siamo tutti uniti anche nell’aiutarsi quando uno di noi ha bisogno, questa squadra ha più leader».
Hai un idolo o un giocatore a cui ti ispiri?
«I miei idoli sono sempre stati Gerrard, Pirlo e Modric, sono cresciuto con loro».