Eccoci al consueto appuntamento settimanale con il nostro approfondimento su una delle formazioni amaranto. Oggi proseguiamo il viaggio intrapreso un paio di settimane fa all’interno della Scuola Calcio, soffermandoci in particolare sui PULCINI I° ANNO, categoria affidata agli istruttori CLAUDIO SIMBULA e GABRIELE GAMBONE. E proprio con loro che facciamo quattro chiacchiere per conoscere un po’ più da vicino tutti gli amaranto classe 2013.
Cosa vi ha soddisfatto maggiormente del vostro gruppo?
“La soddisfazione maggiore è che siamo partiti tre anni fa con 14 bambini e oggi siamo 35, quindi significa che è stato fatto un buon lavoro e che i ragazzi hanno risposto nel migliore dei modi”.
Definitelo con tre aggettivi…
“Caparbi, Imprevedibili, Speciali”.
La cosa che vi ha sorpreso di più dei vostri ragazzi e dove invece vi fanno maggiormente arrabbiare…
“Quello che ci ha sorpreso maggiormente è l’impegno che ci mettono in allenamento e il fatto che, con qualunque condizione meteorologica, sole a 40 gradi o acqua a catinelle, sono sempre tutti presenti. E ciò significa che ci tengono al gruppo e che gli piace venire a giocare a calcio. Per quanto riguarda le arrabbiature, invece, non c’è ne hanno ancora mai dato modo. D’altra parte son bambini ed è difficile che facciano arrabbiare. Magari sì, può capitare la volta che fanno un po’ più di confusione, ma rientra nella normalità”.
Com’è il rapporto tra voi tecnici, con i ragazzi e con la società?
“Per quanto riguarda il rapporto con i ragazzi, che dire, semplicemente splendido perché sono veramente bravi e come istruttori non potevamo chiedere di meglio. Ma anche come staff ci troviamo molto bene, in totale sintonia su tutto quello che decidiamo di proporre di volta in volta ai nostri bambini. Infine, il lavoro che sta facendo la società con la Scuola Calcio è un lavoro davvero importante, quindi da parte nostra non possiamo che essere soddisfatti di poter lavorare in questa bella realtà”.
Raccontate un aneddoto o una situazione di partita o allenamento che vi è rimasto impresso…
“Prima di tutto ci tengo a sottolineare come siamo contenti di tutto questo gruppo, abbiamo notato che sono cresciuti tutti, dal primo all’ultimo, e una situazione, semplice e banale, ma che fa piacere evidenziare è quando si vince una partita si rientra nello spogliatoio e in automatico tra di loro i bambini fanno partire il coro «O come mai?, O come mai? Il Montelupo non perde mai»”.