ARMANDO PICCHI LIVORNO: Grassia, Pulina, Carnieri, Arapi, Prete, Baldi (72’ Vanni), Danieli (86’ Semboloni), Giusti, Durante (86’ Bonsignori), Barnini, Lusito (76’ Falca). A disp.: Perullo, Politano, Du rante, Meta. All.: Traversa.
MONTELUPO: Lensi, Cupo, Piochi ((2’ Garunja), Tremolanti, Corsinovi (41’ Uli vieri), Alicontri, Bruno (72’ Bianchini), Safi na, Anedda, Ndaw (80’ Gueye), Bini (58’ Brogi). A disp. Cappellini, Beconcini, Ter ramoto, Cerrini. All. Lucchesi.
ARBITRO: Passaglia di Lucca (assistenti Chernenkova di Piombino e Panighini di Carrara.
RETI: 25’ rig. e 63’ Barnini; 50’ aut. Prete.
Alla ripresa dopo la lunga sosta per il Torneo delle Regioni e la Pasqua, ripartiamo purtroppo con un’amara sconfitta a Livorno contro il Picchi. Dopo il fanalino di coda Porta Romana, quindi, cadiamo contro un’altra delle ultime tre in classifica. Ma se al Bozzi di Firenze i ragazzi sbagliarono l’unica partita di questo 2024, contro i labronici gli amaranto hanno pagato a caro prezzo le uniche due disattenzioni della gara e la scarsa capacità di finalizzare quanto prodotto. A decidere la sfida contro quella che, a tutti gli effetti quest’anno si è dimostrata una vera e propria bestia nera per i ragazzi di mister LUCCHESI, sono stati infatti un rigore al 25’, decretato per un ingenuo fallo di CUPO (che da tre stagioni si sta ormai confermando una delle migliori quote della categoria) e trasformato da Barnini e un errore di BRUNO al 63’ in fase di impostazione, che ha di fatto regalato palla allo stesso Barnini, il quale si è poi presentato a tu per tu con LENSI trafiggendolo per la seconda volta e riportando il vantaggio la squadra di Traversa.
Eh sì, perché nel mezzo ai due gol del Picchi era arrivato il momentaneo pareggio montelupino, un po’ fortunoso, ma decisamente meritato: su un traversone dalla destra dello stesso BRUNO, infatti, è infatti il difensore centrale labronico a deviare la palla nella propria porta. Sull’1-1 è il MONTELUPO che continua a fare la partita con un buon piglio ed un discreto giro palla. I padroni di casa, infatti, non riescono mai ad affacciarsi dalle parti di LENSI, se non appunto in occasione del regalo che vale il nuovo vantaggio. A questo punto la squadra torna a spingere alla ricerca del pari e per dieci, quindici minuti chiude letteralmente il Picchi nella propria metà campo, costruendosi vare chances per il 2-2 con i vari ANEDDA, BRUNO e ULIVIERI, ma il meritato gol del pari non arriva e al triplice fischio finale siamo costretti ad ingoiare un altro boccone amaro.
Si tratta infatti della terza sconfitta consecutiva dopo quelle con Porta Romana e Sestese, che comunque in termini di classifica non sposta più di tanto gli equilibri. Restiamo infatti decimi con 31 punti e la salvezza ancora ampiamente alla portata, visto il distacco dalla penultima che ci permette di poterci accontentare anche del quintultimo posto (addirittura anche il quartultimo potrebbe non voler dire play-out se riportiamo almeno a 10 il divario con lo stesso Picchi, sceso ora a 9). Tuttavia, in questa settimana servirà gettarsi alle spalle quest’altra brutta sconfitta per lavorare con la maggior serenità possibile e tornare in campo domenica prossima con lo stesso piglio e, magari, un po’ più di attenzione. Al CASTELLANI arriverà infatti l’ostico Atletico Maremma, quinto a quota 44 e reduci da 7 vittorie e un pari nelle ultime 8 gare giocate.
“Dispiace perché abbiamo perso una gara senza che i nostri avversari abbiano mai difatti tirato in porta – commenta a fine gare il nostro ds MASSIMILIANO GORI -. Il primo tempo è stato equilibrato, ma gli abbiamo concesso solo un’occasione, quella del rigore. Nella ripresa, invece, abbiamo fatto decisamente noi la partita, anche dopo il pari la squadra aveva il piglio di chi voleva vincere, ma su un giro palla in difesa non ci siamo accorti del loro dieci e gli abbiamo consegnato la palla del nuovo vantaggio. Poi abbiamo avuto quattro o cinque buone occasioni per pareggiarla, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Alla fine quindi resta una sconfitta immeritata, ma pur sempre una sconfitta”.