Indossare la maglia della propria regione è un’emozione forte, ti senti parte di qualcosa di più grande – Elia Cintelli

La Toscana è arrivata ad un passo dalla finale del Torneo delle Regioni, arrendendosi solo in semifinale al Piemonte che dopo il successo nel girone eliminatorio si è ripetuto anche a un passo dall’atto conclusivo. Tra i protagonisti che hanno saputo comunque riportare la nostra Selezione in semifinale dopo tanti anni c’è anche il nostro talentuoso ELIA CINTELLI.

Dopo essersi affacciato già nella scorsa stagione in PRIMA SQUADRA, quest’anno ELIA è entrato costantemente nelle rotazioni di mister ANDREA LUCCHESI giocando da esterno e, talvolta, addirittura da terzino. Un bel cambio di ruolo dopo aver fatto tutto il settore giovanile amaranto da attaccante esterno. ELIA però con grande dedizione e impegno si è calato nella nuova situazione, dando sempre il proprio contributo ogni volta che è stato chiamato in causa, segnando anche una rete. Ecco la chiacchierata che abbiamo fatto dopo l’esperienza con la Toscana.

Che esperienza è stata rappresentare la propria regione ad un torneo così importante a livello nazionale?

«Un’esperienza davvero unica. Indossare la maglia della propria regione è un’emozione forte, ti senti parte di qualcosa di più grande. È stato un onore e una grande responsabilità, ma anche un’occasione per confrontarmi con i migliori ragazzi d’Italia».

Raccontaci cosa hai provato a segnare il rigore che ha riaperto la semifinale col Piemonte…

«Un mix di adrenalina e concentrazione. Sapevo che era un momento decisivo, ho cercato di isolarmi da tutto e pensare solo a calciare bene. Quando ho visto il pallone entrare, è stata una liberazione, ci ha dato la carica per crederci fino alla fine».

Peccato per il palo nella ripresa che avrebbe potuto cambiare la storia della semifinale…

«Sì, quel tiro me lo sogno ancora di notte. Era un’occasione enorme e ci avevo creduto. Fa parte del gioco, però a volte basta un centimetro per cambiare tutto. Rimane il rammarico, ma anche la consapevolezza di averci provato fino in fondo».

Dopo le prime due gare del girone sei sempre partito titolare, un bell’attestato di fiducia…

«Sicuramente. Sapere che lo staff si fidava di me mi ha dato ancora più motivazione. Ogni minuto in campo è stato prezioso, ho cercato di dare sempre tutto».

Qual è stata la tua partita più bella?

«Sicuramente quella contro la Puglia nei quarti di finale. Era una gara fondamentale, sentivamo tutta la pressione perché la semifinale era un traguardo che alla Toscana mancava da tempo. Siamo scesi in campo con grande determinazione e io mi sono sentito davvero dentro la partita, concentrato e carico dall’inizio alla fine. È stata una grande soddisfazione contribuire a un risultato così importante per tutto il gruppo».

C’è un compagno di rappresentativa che secondo te starebbe bene anche nel Montelupo?

«È stato un piacere giocare con i ragazzi della rappresentativa, sono tutti molto bravi e talentuosi. Però, sinceramente, non cambierei nessuno dei ragazzi di squadra. Qui al Montelupo siamo una grande famiglia e ogni compagno ha un ruolo fondamentale nel nostro gioco e nello spogliatoio. Mi sento fortunato a far parte di un gruppo così affiatato».

Una convocazione, la tua, figlia di una stagione in cui hai trovato molto spazio nelle rotazioni di mister Lucchesi…

«La convocazione è stata una bella soddisfazione, arrivata dopo una stagione in cui ho cercato di lavorare con serietà e di farmi trovare pronto quando venivo chiamato. Ho avuto la fortuna di avere spazio e continuità, anche grazie alla fiducia che mister Lucchesi mi ha dato durante l’anno, e questo mi ha sicuramente aiutato a crescere».

Hai anche cambiato ruolo rispetto alle giovanili, com’è stato il passaggio e come ti stai trovando?

«All’inizio non è stato semplice cambiare ruolo, perché richiede tempi, movimenti e responsabilità diversi rispetto a quelli a cui ero abituato. Però con il lavoro e i consigli giusti sto cercando di adattarmi al meglio. So di avere ancora tanto da migliorare, ma sento di aver messo un tassello in più nel mio percorso».

Giudica la tua annata e quella del Montelupo…

«Penso che la stagione sia stata positiva sia per me che per il Montelupo. A livello personale ho avuto delle buone opportunità e ho cercato di fare sempre il massimo, ma il merito va anche al gruppo, che è stato sempre unito e determinato. Abbiamo lavorato bene insieme, affrontando le difficoltà come squadra. Nonostante le sfide, abbiamo mostrato un grande spirito e voglia di migliorarci. Credo che, visto tutto il lavoro svolto durante l’anno, meritavamo un finale migliore».

Obiettivi per la prossima stagione?

«Voglio continuare a crescere e migliorare, sia individualmente che con la squadra. Mi piacerebbe avere ancora più continuità e dare un contributo importante. E, perché no, puntare a qualcosa di grande con il Montelupo».

AVANTI AMARANTO!