Sette presenze per 508 minuti complessivi in campo con due reti all’attivo, entrambe decisive. Questo lo score in questo primissimo scorcio di stagione di LORENZO TORRENTE, il nostro nuovo centravanti che unisce a buoni doti realizzative una grande capacità di legare il gioco e far salire la squadra. TORRENTE è arrivato in estate, fortemente voluto dal presidente ALBERTO DE LUCA, dalla Sestese con cui la scorsa stagione ha vinto il campionato di Promozione al termine di un estenuante duello con il San Miniato Basso che si è risolto allo spareggio. Per lui 8 reti in 27 partite. Cresciuto proprio nel florido vivaio del club rossoblu di Sesto Fiorentino, nel 2020 ha messo insieme altri 16 ‘gettoni’ con 5 gol in Promozione con la Sestese prima di una fugace apparizione con il Tau Altopascio e soprattutto 27 partite, condite da 4 reti, con il Firenze Ovest nell’Eccellenza 2022-’23.
Adesso, però, ce lo godiamo noi e ci abbiamo scambiato quattro chiacchiere dopo le ultime due vittorie di fila e in vista dell’imminente sfida alla capolista. E sono parole già da leader…
Domenica scorsa una bella vittoria in casa del Colli Marittimi, dove siete stati superiori?
«Siamo stati bravi a imporre il nostro gioco, sia dal punto di vista tattico che fisico. Abbiamo gestito bene i momenti chiave della partita, difendendo con ordine e ripartendo quando serviva. Abbiamo sfruttato le nostre occasioni e siamo rimasti compatti fino alla fine».
Tra l’altro sei andato in gol per la seconda volta di fila dopo la rete decisiva con la Ginestra…
«Sì, è stato bello trovare la rete ancora una volta. Quando segni in due partite consecutive, acquisti fiducia e ti senti in un buon momento. Però penso soprattutto a dare il massimo per la squadra, poi se arriva il gol, tanto meglio!».
Che emozione si prova a segnare allo scadere un gol partita in un derby davanti ai propri tifosi?
«Un’emozione fortissima! In quei momenti non riesci quasi a capire cosa stia succedendo. Segnare allo scadere in un derby è sempre bellissimo, ma farlo in un derby sentito da decenni lo rende qualcosa di speciale».
Ti sei prefissato una cifra da raggiungere?
«Non mi piace fare troppi calcoli. Il mio obiettivo è aiutare la squadra, e se i gol arrivano è ovviamente una soddisfazione. Preferisco concentrarmi partita dopo partita e dare il massimo».
Domenica prossima c’è un altro bel banco di prova, arriva la capolista Belvedere, come state preparando la gara?
«Sappiamo che sarà una partita tosta contro una squadra molto forte, ma ci stiamo allenando duramente per essere pronti. Stiamo studiando bene gli avversari e il mister ci sta dando le indicazioni giuste. Sarà una bella sfida e noi siamo molto motivati».
Facendo un passo indietro, cosa ti ha convinto ad accettare la corte del Montelupo in estate?
«Il progetto del Montelupo mi è piaciuto fin da subito, poi complici dei problemi lavorativi si sono un po’ allungati i tempi. Ho visto una società seria, con ambizioni e voglia di fare bene. Poi l’accoglienza che ho ricevuto è stata fantastica, sia dai compagni che dallo staff, quindi non ho avuto dubbi».
Come ti stai trovando?
«Mi trovo benissimo, c’è un bellissimo ambiente. Dal primo giorno mi sono sentito parte di un grande gruppo. Questo aiuta tanto, perché quando c’è armonia nello spogliatoio, si vede anche in campo».
C’è un compagno con cui hai legato maggiormente?
«No ho un ottimo rapporto con tutti, ho legato con molti ragazzi e ci troviamo molto bene, sia dentro che fuori dal campo. Abbiamo una buona intesa e ci divertiamo insieme».
Chi è che trascina di più il gruppo?
«Direi che il capitano è una figura importante, ma anche altri compagni hanno una forte leadership. È importante avere più figure che nei momenti difficili sappiano come motivare tutti».
Descrivici un po’ le tue caratteristiche e se c’è un attaccante a cui ti ispiri, o un tuo idolo…
«Sono un attaccante che ama sia attaccare la profondità sia abbassarsi e far parte del gioco. Mi piace lavorare per la squadra e cerco di essere il meno prevedibile possibile. Se devo scegliere un nome direi Lautaro Martinez, mi piace molto per il suo senso del gol e la sua capacità di sacrificarsi per il gruppo».