Ex Tuttocuoio, Fucecchio e Cuoiopelli, dopo l’esperienza della scorsa stagione agli Allievi Regionali della Bellaria Cappuccini Pontedera, CRISTIANO BAGGIANI ha deciso di tornare a MONTELUPO, dove nel 2021-22 ottenne un bellissimo terzo posto con gli Allievi Regionali amaranto. Stavolta si è seduto sulla panchina della categoria superiore, quegli Juniores Regionali che dopo la retrocessione dal girone Elite hanno approcciato alla grande al nuovo campionato, centrando 7 vittorie, 2 pari e 3 sconfitte nelle prime 12 giornate. L’ultima lunedì scorso nello sfortunato posticipo sul campo del Capostrada, vincitore 2-1 proprio allo scadere.
Proprio da qui partiremo per analizzare questo primo scorcio di stagione della squadra, facendo due chiacchiere con il tecnico, dalle priorità di questa categoria ai punti forti del gruppo passando ciò che deve essere migliorati fino agli obiettivi finali.
Partiamo dall’ultimo match, cosa non ha funzionato in casa del Capostrada?
«Siamo arrivati alla partita molto carichi e concentrati sapendo che una vittoria ci avrebbe portato a meno due dalla vetta. Abbiamo affrontato bene la gara con una prestazione buona nonostante le caratteristiche del campo non fossero a noi congeniali (piccolo e sconnesso). Siamo andati in vantaggio su uno schema da calcio d’angolo, poi a fine primo tempo abbiamo fatto un errore in fase difensiva e siamo stati subito puniti. Nel secondo tempo siamo arrivati quattro volte a tu per tu con il portiere avversario senza riuscire a segnare e al 90′ ecco la beffa su rigore “inventato” dal direttore di gara, che per mancanza di illuminazione ha visto male una situazione. Una sconfitta che fa male, ma non toglie sicurezza e certezze ai miei ragazzi interpreti di una prova importante. Unica pecca i troppi gol sbagliati e nel calcio ci sono situazioni in cui non puoi permettertelo».
E’ comunque solo la terza sconfitta in queste prime 12 gare, come giudichi finora questa vostra prima parte di stagione?
«La prima parte di stagione mi soddisfa sia per la crescita individuale dei ragazzi sia per l’identità che la nostra squadra dimostra in campo. La classifica ci relega al quinto posto a meno 5 dalla vetta e a 22 partite dalla fine ci permette di sognare nell’attesa di arrivare a 42/43 punti della quota salvezza».
Facciamo un passo indietro, cosa ti ha portato in estate a tornare a Montelupo?
«Dopo l’esperienza alla guida degli Allievi regionali amaranto con le annate 2004 e 2005 il legame con l’ambiente montelupino è sempre stato forte. Lo scorso anno sono stato alla Bellaria di Pontedera a fare gli Allievi Regionali e nonostante la conferma e un rapporto consolidato con la dirigenza verdeblu ho scelto di accettare la chiamata del presidente Alberto De Luca, convinto della validità del progetto e delle potenzialità dell’ambiente amaranto».
Come ti stai trovando dopo questi primi mesi di attività?
«Mi trovo bene con i ragazzi e con il mio staff composto dal mio collaboratore Matteo Callari, dal team manager Pino Madia e dall’accompagnatore Gianni Vaccaro. Siamo un gruppo forte e unito e questo clima si respira ad ogni allenamento e partita».
Che gruppo hai trovato e qual è il loro punto forte?
«Ho trovato un ambiente deluso dalla retrocessione dall’Elite dello scorso anno, ma la società, lo staff tecnico e il gruppo squadra ha saputo resettare e ripartire con il lavoro e i fatti. Siamo una squadra che fa della fase difensiva la sua forza maggiore, abbiamo molta fisicità e corsa e credo che in questa categoria regionale abbiamo un’organizzazione tattica importante. I ragazzi vogliono crescere e lavorano a mille ad ogni allenamento».
Dove invece c’è ancora da migliorare?
«Dobbiamo migliorare negli ultimi venti metri e soprattutto nel concretizzare al meglio le occasioni gol che creiamo, fossimo stati più ‘cattivi’ sotto porta saremmo stati probabilmente al primo posto dopo un terzo di campionato».
La Prima Squadra punta molto sul bacino della Juniores, com’è il rapporto con mister Lucchesi e quali sono i prossimi ragazzi in rampa di lancio?
«Abbiamo tanti ragazzi che possono fare il salto in Prima Squadra nel prossimo futuro, hanno tutti la cultura del lavoro e tanta umiltà oltre a doti tecniche e tattiche importanti. Il rapporto con mister Lucchesi è di rispetto e stima, siamo due allenatori esperti per le rispettive categorie e questo ce lo riconosciamo a vicenda collaborando per il bene dei colori amaranto».
Tornando al campionato che tipo di lavoro hai impostato e quale obiettivo ti sei dato?
«Abbiamo lavorato molto sul lato fisico e tattico cercando di dare un’identità ben precisa alla squadra. Individualmente abbiamo puntato sulla crescita dell’uomo e del calciatore, sperando che questo li aiuterà in futuro nel calcio dei grandi. L’obbiettivo rimane una salvezza tranquilla per poi vedere di alzare l’asticella in corso d’opera. Non temiamo nessuno e siamo consapevoli di poter giocare alla pari con qualunque avversario. Ancora tutto è possibile per questo gruppo».
Nella prossima giornata arriva la Folgor Marlia, che partita sarà?
«In questo girone sono tutte gare complicate e le squadre sono tutte temibili, la Folgor Marlia ha un gruppo importante che dovremo affrontare con attenzione e voglia di far bene».
Chi sono i giocatori più attenti e ricettivi? E quelli che richiami più spesso?
«Nella categoria Under 19 il lavoro diventa molto tattico e riscontro che chi ha fatto settori giovanili di livello affronta questa fase con meno difficoltà. I primi due mesi sono stati più complicati, adesso i ragazzi sono cresciuti molto e recepiscono bene i dettami tecnico tattici che gli vengono trasmessi. SEMPRE FORZA AMARANTO!».