Dalla maglia amaranto indossata in campo al completo da allenatore con lo stemma del Comune della ceramica sul petto. MASSIMO MASI, allenatore dei GIOVANISSIMI B arrivato quest’anno alla corte del presidente ALBERTO DE LUCA, è uno che a MONTELUPO è praticamente di casa sebbene abiti nella vicina Lastra a Signa. Questa settimana abbiamo deciso di conoscerlo meglio e di farci raccontare un po’ questo primo scorcio di stagione dei suoi ragazzi.
Nello scorso weekend è arrivata una bella vittoria contro il Ponzano, fino ad allora a punteggio pieno, in cosa siete stati superiori?
«Sotto il mio punto di vista per come siamo stati in campo, perché dopo le prime partite questo gruppo ha capito come si sta bene in campo e questo per i Giovanissimi del primo anno è una delle cose più importanti. Poi mi è piaciuta anche la qualità del gioco espresso. Del resto noi abbiamo iniziato il primo di settembre facendo solo una settimana, dieci giorni di preparazione incluso due tornei proprio perché giocare nei Giovanissimi B, che sono al primo anno nel calcio a 11, è una delle cose più importanti perché devono cercare subito di abituarsi a giocare in uno spazio diverso, dove anche il ruolo diventa importante. Poi, tornando al match col Ponzano anche la nostra intensità di gioco è stata fondamentale. In questo momento per i ragazzi è fondamentale imparare a giocare a calcio bene, aspetto che probabilmente ci potrà far perdere anche qualche partita, ma che poi si ritroveranno nel proseguimento del loro percorso di crescita».
A due mesi dall’inizio della stagione a che punto del percorso è la squadra?
«Potrei dire che siamo a un buon punto, sotto il profilo delle prestazioni i ragazzi sono cresciuti molto, ma sarebbe comunque una visione molto relativa perché ancora è passato troppo poco tempo e il nostro è un percorso che va giudicato in un anno o due. Di sicuro ho visto che i ragazzi sono molto svegli, sono un gruppo di un livello discreto e che quindi apprendono abbastanza facilmente. Personalmente fino ad adesso sono molto contento. Spero che ci possiamo togliere delle soddisfazioni con questi ragazzi».
Quali sono gli aspetti che si cura maggiormente a questa età?
«Si predilige la tecnica, si comincia a imparare a stare in campo, a saper gestire meglio gli spazi che prima erano diversi. Si lavora molto anche sulla velocità perché poi in futuro sarà determinante per ognuno di loro e naturalmente si da molta importanza all’uno contro uno, per insegnare ai ragazzi a prevalere sul proprio avversario. Infine è importante introdurre al ruolo e alle posizioni in campo».
Un punto di forza e uno da migliorare della squadra?
«Punto di forza il gruppo, senza dubbio. La maggior parte di loro viene dalla Scuola di Calcio e questo è un fatto positivo. Poi anche i ragazzi nuovi che sono arrivati si conoscevano già e di conseguenza si sono subito integrati bene. È un gruppo che si allena bene, sempre con pochissime assenze. Da migliorare c’è sempre tutto nel calcio, è un obiettivo fondamentale che deve sempre essere il nostro punto di riferimento».
Nel prossimo fine settimana arriva la trasferta di Cerreto, che partita vi aspetta e cosa servirà per fare risultato?
«Più che il risultato ci aspettiamo una bella partita, dove la cosa fondamentale sarà giocare bene, fare una bella prestazione, divertirci e cercare di far giocare tutti il più possibile perché per come si allenano tutti hanno il diritto di giocare e questo è un altro nostro obiettivo. Secondo me infatti un ragazzo che gioca può avere anche le potenzialità per migliorare, mentre se non gioca è più difficile che possa progredire o comunque lo fa molto più lentamente. La categoria non ci obbliga più a farli giocare tutti, però per quanto ci riguarda d’accordo con la società cerchiamo di farli giocare un po’ tutti nei limiti del possibile».
Facendo un passo indietro cosa l’ha convinta a venire a Montelupo?
«Da giovane ho giocato in Prima Squadra, è una società che conosco e che è a livello di Settore Giovanile e Scuola Calcio è una società di un buon livello. Io poi abito a Lastra a Signa quindi per me Montelupo è anche un comune vicino. Poi durante questi anni ci siamo incontrati tante volte con le squadre in cui ho giocato e allenato che ho visto quali sono gli obiettivi principali della società, ossia portare i giovani a giocare in Prima Squadra, e questo è una cosa che a me piace molto».
Racconti un po’ le sue esperienze passate…
«Molte le ho avute in questa categoria, ma ho allenato anche nella Scuola Calcio e questo secondo me per un allenatore è importante perché è molto più complicato lavorare con i bambini più piccoli e farlo bene ti può dare poi gli stimoli per allenare anche i ragazzi un po’ più grandi».
Cosa le ha chiesto la società?
«La società a me onestamente ha chiesto di preparare questa squadra per fare l’anno prossimo un campionato regionale e quindi il nostro obiettivo è quello, non tanto dei risultati, ma di preparare i ragazzi per il prossimo anno e questo a me piace molto perché secondo me è quello che un allenatore predilige. Creare una squadra insomma in grado di fare un bel campionato regionale per mantenere la categoria e io sono convinto che questo gruppo ha tutte le carte in regola per poterlo fare. I presupposti per lo meno adesso ci sono e io spero di essere in grado di poterlo fare nel migliore dei modi».
E il suo obiettivo?
«E questo è anche il mio obiettivo, oltre a quello di avere un ottimo rapporto con i ragazzi e che i ragazzi vengano al campo divertendosi, giocando con la spensieratezza che un ragazzo della loro età devo avere. Purtroppo infatti ci sono intorno troppi fattori che possono creare disturbo a questi ragazzi, spesso si vede ragazzi ansiosi perché magari a casa o gli amici o ancora gli allenatori o le società li mettono sotto pressione. Per questo per me è importante creare un gruppo che gioca per divertirsi, anche perché divertirsi vuol dire poi avere anche i risultati».